Si può parlare d’amore e di sesso con persone che hanno una disabilità mentale?
Certo che sì. Interessante webinar il 7 luglio scorso organizzato dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’ISS (con la sua direttrice Domenica Taruscio) e da UNIAMO (con la sua presidente Annalisa Scopinaro).
Andrea Mannucci, docente di pedagogia all’università di Firenze, nel suo intervento ha raccontato come dagli Anni Settanta ad oggi sia ancora difficile parlare di questi argomenti. Ma chi talvolta mette i bastoni fra le ruote non sono le persone con disabilità, ma le loro famiglie (“abbiamo già tanti problemi..”) e la società, che spesso neppure accetta di vedere due persone disabili che si baciano. “Qualcuno parla di famiglia disabile- aggiunge la psicologa psicoterapeuta Giulia Magnotta- perché quando nasce un bambino con problemi (e qui le somiglianze con le nostre famiglie AIMAR ci sono eccome…) i genitori si chiudono al mondo in una sorta di inspiegabile vergogna. E il tutto peggiora in età scolare. Il bambino non si integra, fa merenda da solo. Per questi è fondamentale agire sul ruolo della scuola”.
Al webinar hanno partecipato anche Barbara e Nicola, ambedue con sindrome di Williams, una malattia genetica rara dello sviluppo neurologico. Nel 2019 si sono conosciuti grazie al canale televisivo Real Time. Eccoli nella foto al loro primo appuntamento. Si vedono poco, lei sta a Sansepolcro (in Toscana) lui a Fano (nelle Marche), ma si scambiano messaggi su whatsapp, videochiamate. Le famiglie approvano. Lei è arrivata a laurearsi in scienze dell’educazione, lui ha fatto l’alberghiero. Si vogliono bene.